Vini dolci

Il vino dolce, o vino da dessert che dir si voglia, non è in realtà una vera categoria di vino: mai nessuna cantina si sognerebbe di proporre un proprio prodotto con l'etichetta 'vino per dolce'. E' certo però che la maggioranza dei vini prodotti in italia con i sapori dolci non si accosta molto bene, anzi sono ada...

Il vino dolce, o vino da dessert che dir si voglia, non è in realtà una vera categoria di vino: mai nessuna cantina si sognerebbe di proporre un proprio prodotto con l'etichetta 'vino per dolce'. E' certo però che la maggioranza dei vini prodotti in italia con i sapori dolci non si accosta molto bene, anzi sono adatti ad accompagnare piatti ben salati e saporiti e quando si passa alla parte finale del pasto - il dessert - è spesso necessario cambiare accompagnamento con un vino che si accosti meglio alla nuova esigenza della tavola.
Vi sono anche vini che hanno la peculiarità di andare bene con tutto, ma sono in verità pochi casi.

Un prodotto che ha spesso la particolartià di poter accompagnare tutto il pasto (e quindi il dolce) è lo spumante, in modo particolare il prosecco riesce egreggiamente nello scopo ma anche i Franciacorta meno acidi come i satèn riescono bene.

A parte questo come ci sono vini adatti ad accompagnare piatti saporiti ci sono anche prodotti adattati ad accompagnare specificatamente i dessert ed in questa sezione li abbiamo raccolti per una rapida consultazione. Vediamone qualcuno:


  • Bracchetto: è certamente uno dei vitigni a bacca rossa più conosciuti per la sua dolcezza, perfetto con i dolci se non si vuole un'alternativa bianca.
  • Moscato d'Asti: è un vino mosso (non frizzante) divenuto piuttosto celebre per il suo costo abbastanza contenuto ma per avere anche dei grandi profumi ed un gusto abboccato, dal dolce non troppo invadente.
  • Vino passito: è un tipo di vino che si ottiene facendo appassire in modo controllato i grappoli d'uva appena raccolti, eliminando l'acqua rimangono così zuccheri e sali minerali più 'concentrati' e con una lavorazione speciale si ottiene così un vino dai profumi e dal gusto più spiccati e dolci (ed una gradazione alcolica tendenzialmente maggiore); questa procedura presta molti vitigni a diventare vino dolce, ma non tutti poichè se la bacca ha una mineralità ed un'acidità molto spiccata (come non caso del gewurztraminer o dello chardonnay in purezza) risulterebbero sapori poco gradevoli.
  • Vino dolce naturale: alcuni vitigni presentano una naturale propensione ad essere dolci e talvolta bisogna solo aiutarli con una lavorazione leggermente differente, questo genere di vino è detto appunto dolce naturale; un esempio di questo tipo di prodotto è il Primitivo di Manduria.
  • Vino liquoroso: se vogliamo possiamo quasi definirla una sottocategoria dei dolci naturali, alcuni vitigni seguendo una particolare lavorazione possono acquisire una gradazione alcolica più alta con delle caratteristiche vicine ai liquori ed in generale delle note aromatiche adatte ad accomapagnare anche un dolce.

Ecco qui di seguito alcune etichette della nostra selezione:


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Vini dolci Ci sono 21 prodotti.

Sotto-categorie

  • Zibibbo
    Lo Zibibbo è un vitigno a bacca bianca tipico delle parti molto a sud dell'Italia, è chiamato anche Moscato d'Alessandria e da il nome sia al vitigno che al vino che vi si ricava di cui è particolarmente celebre la versione prodotta sull'isola di Pantelleria, un'isola di piccole dimensioni al centro del Mar Mediterraneo.
    Lo Zibibbo è un uva originaria dell'Egitto, il suo nome viene infatti dalla parola araba 'zabib' che significa 'uvetta' o 'uva passita', ed è stato introdotta sull'isola di Pantelleria agli albori della storia dalla civilità dei Fenici dove è coltivata ancora oggi dopo 4000 anni. Successivamente gli arabi portarono lo Zibibbo anche in Calabria (dove oggi si sviluppa un vino secco di pregio con questa uva) e Sicilia dove tutt'ora ne vengono coltivate delle varietà, ma la maggior parte della produzione nazionale avviene comunque sull'isola di Pantelleria.
    Nel 2014 l'UNESCO ha inserito la coltivazione dello Zibibbo con sistema ad alberello (tipo di Pantelleria) nella lista dei patrimoni immateriali dell'umanità, facendo di questa tecnica di coltivazione agricola la prima al mondo a ricevere questo importante riconoscimento internazionale. Inoltre due anni più tardi è stato presentato anche il presidio slow food dello 'Zibibbo di Pizzo', una particolare varietà presente da molto tempo sia in Sicilia che in Calabria.
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